Che tutti abbiano diritto alla difesa e che un avvocato debba adempiere al proprio dovere è indiscutibile. Ma quando l’avvocato è anche il primo rappresentante di una comunità che si è sentita fortemente colpita e offesa per un atto gratuito e violento contrario al sentire dei più, opportunità e buon senso vorrebbero che tale avvocato si astenesse dal prendere parte attiva. Lo stupro di gruppo appena avvenuto a Matera, a pochi mesi di distanza da un evento analogo, non appartiene alla cultura non solo materana ma anche dell’intera regione, è una vicenda che ha scosso nel più profondo tutti donne e uomini. Riteniamo quindi lecito si, ma del tutto inopportuno l’intervento del primo cittadino di Matera a difesa del presunto branco. Inoltre se è vero quello che lo stesso Sindaco ha sostenuto, cioè “di aver dismesso numerosi mandati professionali che possono interferire con l’attività amministrativa del Comune di Matera” ci chiediamo qual’ è stata la sua valutazione nell’assumere questo mandato relativo a un grave episodio che ha colpito l’intera comunità lucana. Coordinamento “Donne Ancora Insieme”
Per riaffermare con forza quei principi che in tutto il mondo sono stati alla base della rivoluzione femminile: l’inviolabilità del corpo della donna e la libertà di decidere del proprio corpo. Le Parole delle donne, lo sguardo delle donne sul mondo sono un patrimonio imprescindibile nello spazio pubblico.
mercoledì 24 ottobre 2007
comunicato stampa
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